La “Scelta” si apre con la stampa della Lezione o vero cicalamento di maestro Bartolino dal Canto de’ Bischeri sopra ‘l sonetto Passere e beccafichi magri arrosto del Berni a cura di Francesco Zambrini (Bologna, Gaetano Romagnoli), il primo presidente della Commissione (1860-1885). Per volontà di Giosue Carducci, presidente a sua volta della Commissione dal 1887 al 1907, questa collana fu interrotta nel 1899 con il vol. CCXLIX (Il Cantare di Fiorio e Biancifiore, a cura di Vincenzo Crescini, vol. II, Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua) e poi ripresa, durante la presidenza di Raffaele Spongano (1953-1986), solo nel 1956, con il vol. CCL (Iuniano Maio, De Maiestate, a cura di Franco Gaeta, Bologna, Commissione per i testi di Lingua). Ha attualmente superato le trecento dispense. Di solito, la “Scelta” ha preferito concentrarsi sull’edizione di opere scarsamente note o inedite (spesso anonime), di breve estensione, tratte specialmente dai primi secoli della nostra tradizione; in anni più recenti, sotto le presidenze di Spongano e di Emilio Pasquini (1986-2014), il canone della collana ha ricompreso anche autori di rilievo, come ad es. Calmeta, Giraldi Cinzio, Matraini, Della Valle, Rosa, Tenca, Leopardi, Bacchelli. La collana che ha, storicamente, un formato tascabile e attualmente una copertina di colore rosa acceso (12×18), è edita e distribuita da Pàtron editore, Bologna.
La Commissione per i testi di lingua è un'associazione bolognese, ma con caratteri nazionali, fondata a Bologna nel 1860 dall'allora governatore delle Provincie dell'Emilia, Luigi Carlo Farini, e dal ministro della Pubblica istruzione, Antonio Montanari, al fine di reperire e diffondere, con la pubblicazione, le opere degli scrittori italiani del Trecento e del Quattrocento. Nel tempo, col lento mutare dei propositi culturali, e con l'avvicendarsi di dieci presidenti, il primo dei quali fu Francesco Zambrini, i caratteri e gli scopi della Commissione cambiarono profondamente.
Costruzione e grafica di Federica Missere, testi di Andrea Campana.